Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,7% a 56.988,90 punti. L’economia brasiliana ha rallentato a settembre più di quanto previsto dagli economisti. Anche sulla Borsa di San Paolo hanno pesato inoltre i timori legati ad un possibile contagio della crisi in Europa. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 2,2%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 3,6% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 3,8%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso del 5,2%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 7%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 5,4% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 5,8%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso l’1,9%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 4,6% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 2,9%. Tra i petroliferi Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso il 2,7% e OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) l’1%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso del 3,7%. Tra i minerari MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha perso il 4,2% e Vale (BRVALEACNPA3) il 2,2%. Il prezzo del rame ha perso ieri a New York il 2,9%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,6% a 36.110,70 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l’1,6%, Banorte (MXP370711014) lo 0,3%, Cemex (MXP225611567) il 3,3%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 3,1% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 4,1%, il Colcap a Bogotà lo 0,1%, il General a Lima l’1,2% e l’IPSA a Santiago del Cile l’1,8%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,2%.
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