Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,8% a 65.114,10 punti. Il PIL brasiliano è cresciuto lo scorso anno del 2,7%. Si è trattato della più modesta crescita dal 2003. Gli economisti avevano previsto una crescita del 2,8%. Anche sul mercato azionario brasiliano hanno pesato inoltre i timori relativi alla situazione della Grecia. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’1,8%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 2,6% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 3,4%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso del 4%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 3%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 3,2% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 3,8%. Nel settore retail Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) ha perso l’1,5% e Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) il 2,5%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2,9%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 4,9% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3%. Vale (BRVALEACNPA3) e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente il 4,5% e il 3,4%.
America Latina Logistica (BRALLLACNOR6) ha perso l’1,5%. Il maggiore operatore di autostrade dell’America Latina ha chiuso a sorpresa il quarto trimestre in rosso.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,8% a 37.487,60 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,9%, Banorte (MXP370711014) il 2,7%, Cemex (MXP225611567) il 4,3%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,5% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l’1,5%, il General a Lima l’1,3%, il Colcap a Bogotà l’1,6% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,5%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,3%.
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