Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,5% a 63.072,30 punti. Il listino brasiliano ha guadagnato a gennaio l’11%. Si è trattato del migliore inizio dell’anno dal 2006. La produzione industriale ha registrato a dicembre in Brasile la più forte crescita da sette mesi. Tra i titoli delle imprese produttrici di metalli industriali Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha guadagnato l’1,2%, MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) il 5,3% e Vale (BRVALEACNPA3) il 2,3%. Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha chiuso in rialzo del 6%. Secondo delle voci di stampa un consorzio di investitori statunitensi potrebbe acquistare il gruppo immobiliare. Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) ha perso il 3,2%. L’istituto di credito ha aumentato nel quarto trimestre l’utile meno di quanto previsto dagli analisti. Sulla scia di Banco Bradesco Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso lo 0,7% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) l’1,1%.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6), il titolo di maggior peso del Bovespa, ha chiuso invariato.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,5% a 37.422,70 punti. Tra le blue chips messicane Banorte (MXP370711014) ha guadagnato lo 0,1%, Cemex (MXP225611567) l’1,5%, Grupo Mexico (MXP370841019) l’1,5% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,5%. América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,9%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,6%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,9%, il Colcap a Bogotà l’1,2% e il General a Lima lo 0,4%. L’IBVC a Caracas ha chiuso invariato.