La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in rialzo.
Dopo quattro sedute positive di fila il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,1% a 59.920,80 punti. Le vendite al dettaglio sono aumentate a novembre in Brasile dell’1,3%. Gli economisti avevano atteso un aumento di solo lo 0,4%. La notizia ha fatto riaumentare i timori del mercato relativi all’inflazione. I titoli delle imprese che dipendono in particolar modo dalla domanda domestica hanno di conseguenza sofferto. Il produttore di beni di consumo Hypermarcas (BRHYPEACNOR0) ha perso il 2,3%. Nel settore immobiliare Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha chiuso in ribasso dell’1,6% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) dell’1,2%. I produttori di carne JBS (BRJBSSACNOR8) e Marfrig (BRMRFGACNOR0) hanno perso rispettivamente il 2,8% e il 3,4%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso l’1,1%. Il gruppo minerario ha annunciato che a causa delle violenti pioggie e delle conseguenti inondazioni che hanno devastato alcune regioni del Brasile perderà 2 milioni di tonnellate di minerale di ferro. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato lo 0,7% nonostante il prezzo del petrolio abbia chiuso ieri a New York in ribasso.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 37.321,00 punti. Tra le blue chips messicane Banorte (MXP370711014) ha guadagnato l’1%, Cemex (MXP225611567) l’1,8% e Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,4%. América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,2% e il Colcap a Bogotà l’1,5%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,5%, il General a Lima l’1,3% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,2%.
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