Le principali borse dell’Europa dell’Est hanno registrato anche oggi delle significative perdite.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 3,6% a 1.566,64 punti. I volumi di scambio sono stati nella media. Anche sul mercato azionario russo hanno pesato i timori relativi alla crisi della Grecia. Sberbank (RU0009029540) ha perso il 6,2%, RusAl (RU000A0JR5Z5) l’1%, Magnit (RU000A0JKQU8) il 6,8% e Bashneft (RU0007976957) il 2,9%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in ribasso del 2,4% a RUB 165,03.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,9% a 16.540,74 punti. Tra le blue chips ungheresi MOL (HU0000068952) ha perso il 6,3%, Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,2% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 4,8%. OTP Bank (HU0000061726) è stato sospeso dalle contrattazioni. Il titolo aveva perso venerdì scorso più del 10%. Il Fidesz, il partito conservatore che governa in Ungheria, ha proposto di permettere a chi ha dei debiti in valuta estera di rimborsarli con una somma forfettaria ad un tasso di cambio decisamente inferiore a quello che vige al momento sul mercato, le banche saranno in questo caso costrette ad assorbire tutti i costi. Il premier Viktor Orban ha confermato oggi in Parlamento il programma a favore dei debitori.
Il PX a Praga ha perso il 3,7% a 947,10 punti. Tutti i titoli del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso il 4,5%, Erste Group Bank (AT0000652011) il 5,8%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) l’1,6%, NWR (NL0006282204) il 6,6% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) il 2,5%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 3,3% a 37.437,36 punti. Tra le blue chips polacche PGE (PLPGER000010) ha perso l’1,2%, Bank Pekao (PLPEKAO00016) il 4,2%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 5,4%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 2,6% e KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) il 7,5%. Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) ha guadagnato l’1,7% e PZU (PLPZU0000011) l’1,5%.
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