Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso anche oggi in ribasso.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 2% a 1.919,08 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a venerdì e sono stati poco al di sotto della media. I timori legati ad un possibile contagio della crisi del debito sovrano hanno pesato anche sul mercato azionario russo. A spingere le vendite è stata inoltre la notizia del forte aumento dell’inflazione in Cina nel mese di giugno. Tra i titoli del listino russo Bashneft (RU0007976957) ha chiuso in ribasso dell’1,5%, Polyus Gold (RU000A0JNAA8) del 2,3% e RusAl (RU000A0JR5Z5) dell’1%. Gazprom (RU0007661625) ha perso a San Pietroburgo lo 0,5% a RUB 204.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,2% a 21.815,80 punti. Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in ribasso. MOL (HU0000068952) ha perso il 2,3%, OTP Bank (HU0000061726) il 2,4%, Gedeon Richter (HU0000067624) il 2,4% e Magyar Telekom (HU0000016522) l’1,7%.
Il PX a Praga ha perso l’1,4% a 1.202,20 punti. Tra i titoli principali del listino ceco Erste Group Bank (AT0000652011) ha chiuso in ribasso del 3,8%, Komercni Banka (CZ0008019106) dello 0,5%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) dello 0,5%, NWR (NL0006282204) dell’1,8% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) dello 0,5%.
Il WIG a Varsavia ha perso l’1,6% a 47.922,10 punti. I bancari hanno registrato anche oggi delle forti perdite. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha perso l’1,2%, Bank Pekao (PLPEKAO00016) il 3,7%, Bank Handlowy (PLBH00000012) il 3,4% e BRE Bank (PLBRE0000012) il 2,1%. Male anche i titoli dei produttori di materie prime. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha chiuso in ribasso del 2,5%, PKN Orlen (PLPKN0000018) del 2,5% e Lotos (PLLOTOS00025) del 2,3%.
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