Le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi contrastate.
L’indice RTS ha guadagnato a Mosca l’1,1% a 1.529,71 punti. I volumi di scambio sono aumentati sensibilmente rispetto a ieri e sono stati al di sopra della media. I timori relativi alla crisi del debito sovrano si sono oggi ridotti. La tensione sui titoli di stato italiani si è allentata e i partiti greci hanno trovato finalmente un accordo sul nome del nuovo premier che sarà Lucas Papademos. Il mercato azionario russo ha beneficiato inoltre della solidità del prezzo del petrolio. Sberbank (RU0009029540) ha guadagnato il 2,1%, LUKoil (RU0009024277) l’1% e Surgutneftegas (RU0006936028) il 4,3%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in rialzo del 2,4% a RUB 189,99.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,1% a 16.216,33 punti. Quasi tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in rialzo. MOL (HU0000068952) ha guadagnato il 2,6%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 2% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,6%. Ancora male OTP Bank (HU0000061726). Il titolo della prima banca ungherese ha chiuso in ribasso del 4%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,2% a 902,20 punti. I bancari hanno registrato anche oggi una debole performance. Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso lo 0,8% e Erste Group Bank (AT0000652011) l’1,6%. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in rialzo dell’1,8% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) dello 0,1%.
Il WIG a Varsavia ha perso l’1% a 39.853,18 punti. Tra le blue chips polacche PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso lo 0,6%, PGE (PLPGER000010) il 2,4%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,8%, Bank Pekao (PLPEKAO00016) l’1,6%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) lo 0,7%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) il 2% e PZU (PLPZU0000011) l’1,7%.
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