Le principali borse dell’Europa dell’Est sono oggi crollate.
L’indice RTS ha perso a Mosca l’8,6% a 1.387,86 punti. I volumi di scambio sono aumentati sensibilmente rispetto a ieri e sono stati al di sopra della media. I dati macroenomici pubblicati oggi in Asia, in Europa e negli USA sono stati deboli ed hanno alimentato i timori dei mercati finanziari relativi ad una nuova recessione. I prezzi delle materie prime sono andati di conseguenza a picco. Il prezzo del petrolio è sceso temporaneamente al di sotto di $80 al barile, quello del rame è affondato ai minimi da un anno. Sulla piazza finanziaria russa si è scatenata una pioggia di vendite. Sberbank (RU0009029540) ha perso il 7,8%, RusAl (RU000A0JR5Z5) il 7,5%, Bashneft (RU0007976957), Gazprom (RU0007661625) l’8,3% e LUKoil (RU0009024277) l’11,3%.
Il BUX a Budapest ha perso il 6% a 15.152,54 punti. Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in forte ribasso. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 10,9%, Gedeon Richter (HU0000067624) il 7,2%, MOL (HU0000068952) il 3,4% e Magyar Telekom (HU0000016522) il 2,9%.
Il PX a Praga ha perso il 3,6% a 895,90 punti. Tra i titoli di maggior peso del listino ceco Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha perso il 2,7%, Erste Group Bank (AT0000652011) l’8,3% e Komercni Banka (CZ0008019106) il 3%. Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) ha guadagnato controtendenza l’1,4%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 6,1% a 36.851,20 punti. Tutti i venti titoli di maggior peso del listino polacco hanno chiuso in ribasso. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha perso l’8,2%, Bank Pekao (PLPEKAO00016) l’8,3%, PZU (PLPZU0000011) il 3,6%, PGE (PLPGER000010) l’8,4%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) il 13,4%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) il 2,1% e PKN Orlen (PLPKN0000018) il 9,2%.
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