Quasi tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in netto ribasso.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 5,2% a 1.224,92 punti. Era dall’ottobre del 2009 che il listino russo non chiudeva a tali livelli. I volumi di scambio sono stati anche oggi alti. La situazione della Grecia resta molto incerta. Gli investitori temono che la crisi possa avere un impatto sull’economia più negativo del previsto. Sia Goldman Sachs che S&P hanno avvertito che i rischi di recessione per l’Europa sono aumentati. Il prezzo del petrolio, una materia prima fondamentale per l’economia della Russia, è sceso oggi temporaneamente al di sotto di $76. Norilsk Nickel (RU0007288411) ha perso il 7,4%, RusAl (RU000A0JR5Z5) il 5,1% e Sberbank (RU0009029540) l’11,2%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in ribasso dell’1,2% a RUB 144,49.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,4% a 15.574,59 punti. Quasi tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in rialzo. MOL (HU0000068952) ha guadagnato l’1,6%, Magyar Telekom (HU0000016522) l’1% e Gedeon Richter (HU0000067624) l’1,8%. Ancora male OTP Bank (HU0000061726): -1,6% a HUF 3.005.
Il PX a Praga ha perso il 2,9% a 891,20 punti. Tutti i titoli principali del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 6,4%, Komercni Banka (CZ0008019106) il 4,1%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) l’1,4% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) lo 0,2%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso del 2,3% a 36.744,86 punti. Diciotto dei venti titoli di maggior peso dell’indice polacco hanno chiuso in ribasso. PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso il 2,9%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,4%, PZU (PLPZU0000011) il 3,5%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 2,4%, Bank Pekao (PLPEKAO00016) il 3%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) il 5,2% e PGE (PLPGER000010) il 2,7%.
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