Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in netto ribasso.
L’indice RTS ha perso a Mosca l’1,1% a 1.495,87 punti. Per il listino russo si è trattato della quinta seduta negativa di fila. I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri e sono stati al di sotto della media. Sul mercato azionario russo hanno pesato il calo dei prezzi delle materie prime ed i timori relativi alla crisi del debito. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 2%, RusAl (RU000A0JR5Z5) il 2,5% e Raspadskaya (RU000A0B90N8) lo 0,6%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in ribasso dell’1,1% a RUB 185,99.
Il BUX a Budapest ha perso il 2% a 17.370,26 punti. OTP Bank (HU0000061726) ha chiuso in ribasso del 2,1% nonostante abbia pubblicato una trimestrale migliore delle attese degli analisti. Seduta negativa anche per le altre blue chips ungheresi. MOL (HU0000068952) ha perso il 2,1%, Magyar Telekom (HU0000016522) l’1,2% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 2,1%.
Il PX a Praga ha perso l’1,8% a 870,70 punti. Tutti i titoli di maggior peso del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 4,4%, Komercni Banka (CZ0008019106) l’1%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) l’1,5% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) l’1,3%.
Il WIG a Varsavia ha perso l’1,7% a 39.106,23 punti. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017), il primo produttore europeo di rame, ha chiuso in ribasso del 13,8%. Il Ministro delle Finanze della Polonia ha annunciato per la prima metà del prossimo anno una nuova tassa mineraria. Tra le altre blue chips polacche PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso lo 0,1%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l’1,5% e Bank Pekao (PLPEKAO00016) lo 0,4%. PZU (PLPZU0000011) ha guadagnato lo 0,6%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) l’1,3% e PGE (PLPGER000010) lo 0,5%.
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