Le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso anche oggi in forte ribasso.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 3,6% a 1411,14 punti. I volumi di scambio sono scesi sensibilmente rispetto a ieri e sono stati poco al di sopra della media. I timori legati ai conti pubblici di alcuni paesi europei e alle prospettive dell’economia stanno spingendo sempre più investitori ad uscire dai mercati emergenti. Sulla Borsa di Mosca ha pesato inoltre il nuovo calo dei prezzi delle materie prime. Tra le blue chips russe LUKoil (RU0009024277) ha perso il 4,9%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 5,6% e Sberbank (RU0009029540) il 2,9%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in ribasso del 4,4%a RUB 184,79.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,8% a 20.224,74 punti. Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in ribasso OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 4,3%, Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,2%, MOL (HU0000068952) il 4% e Magyar Telekom (HU0000016522) il 2,1%.
Il PX a Praga ha chiuso in calo del 3,6% a 1.094,30 punti. Tra i titoli principali dell’indice ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso il 5,4%, Erste Group Bank (AT0000652011) il 2,5%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 4,2% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) il 3,6%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 3,3% a 37.502,90 punti. I bancari hanno guidato la lista dei ribassi come su tutte le altre piazze finanziarie europee. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 4,6%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 6%, BZW Bank (PLBZ00000044) il 3,9% e BRE Bank (PLBRE0000012) il 4,9%. Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) è rimbalzato ed ha guadagnato il 6,1%. Il titolo dell’operatore telefonico aveva registrato ieri il suo più forte declino dal suo collocamento in borsa nel 1998. La Borsa di Varsavia ha comunicato a proposito che il crollo non è stato dovuto ad un ordine dato per errore e non c’è alcun indizio che siano state violate le regole di mercato.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!