La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,3% a 67.705,40 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della quarta seduta negativa di fila. Nel settore dell’acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2,6%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) lo 0,5% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3%. Banco Santander ha tagliato il suo rating su Companhia Siderúrgica Nacional a “Hold” e su Usiminas ad “Underperform”.
BM&F Bovespa (BRBVMFACNOR3) ha perso il 3,5%. La società che gestisce la Borsa di San Paolo ha ricevuto dall’Agenzia brasiliana delle Entrate una multa di BRL 410,2 milioni.
I titoli del settore immobiliare sono rimbalzati. Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in rialzo del 4,6%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) dell’1,1% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 6,1%. L’utilizzazione della capacità produttiva è calata a novembre in Brasile. La notizia ha ridotto i timori del mercato relativi al futuro andamento dei tassi d’interesse nel più grande Paese dell’America Latina.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente lo 0,5% e l’1%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,2% a 36.817,32 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,1%, Cemex (MXP225611567) l’1%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,9% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,3%, l’IBVC a Caracas lo 0,6% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,3%. Il Colcap a Bogotà ha guadagnato l’1% e il General a Lima lo 0,2%.
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