La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in rialzo.
Dopo cinque sedute positive di fila il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,1% a 71.735,53 punti. Sulla piazza finanziaria brasiliana sono scattate oggi delle prese di beneficio. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso dell’1,8%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) dell’1,5% e PDG Realty (BRPDGRACNOR8) dello 0,3%. Nel settore dell‘acciaio Gerdau (BRGGBRACNPR8) ha perso lo 0,5% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) l’1,4%.
BM&F Bovespa (BRBVMFACNOR3), il titolo della la società che gestisce la Borsa di San Paolo, ha chiuso in ribasso del 4,2%. Secondo delle voci di stampa il Governo brasiliano avrebbe l’intenzione di prendere delle misure per scoraggiare gli investimenti speculativi nei derivati.
Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato il 2,8%. Il gruppo minerario ha aumentato nel terzo trimestre la sua produzione di minerale di ferro del 24%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in rialzo dello 0,4%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York il 2,4%.
L’IPC a Città del Messico ha guadagnato lo 0,5% a 34.919,31 punti (nuovo massimo storico). Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,4% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,9%. Cemex (MXP225611567) ha perso il 2,1% e Grupo Mexico (MXP370841019) l’1,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,5%, l’IBVC a Caracas lo 0,8% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,3%. Il General a Lima ha perso l’1,8%. La Borsa di Bogotà è rimasta ieri ferma.