Le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri contrastate
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,9% a 62.870,88 punti. Durante l’intera settimana il listino brasiliano ha perso il 6,9%. L’inflazione è salita ad aprile in Brasile più di quanto atteso dagli economisti. La notizia ha fatto aumentare i timori del mercato relativi alla politica monetaria della Banca Centrale brasiliana. Tra i bancari. Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in ribasso dello 0,4% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dell’1,2%. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso l’1,3%. Il produttore d‘acciaio ha aumentato nel primo trimestre il suo utile meno di quanto atteso dagli analisti. Tra gli altri titoli del settore Gerdau (BRGGBRACNPR8) ha perso il 2,8% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 2,2%. Gli investitori temono che la crisi del debito sovrano possa frenare la crescita della congiuntura mondiale. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente lo 0,2% e lo 0,1%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 31.488,82 punti. Gli USA, il principale partner commerciale del Messico, hanno creato ad aprile molti più posti di lavoro di quanto atteso dagli economisti. Tra i titoli principali dell’IPC Grupo Mexico (MXP370841019) ha guadagnato l’1,1% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 3%. América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,1% e Cemex (MXP225611567) il 3,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,1%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,5% e il General a Lima lo 0,8%. L’IBVC a Caracas e il Colcap a Bogotà hanno guadagnato rispettivamente lo 0,8% e lo 0,7%.
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