Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in forte ribasso.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 3,5% a 1.517,83 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto venerdì scorso e sono stati poco al di sopra della media. Anche sul mercato azionario russo hanno pesato i timori legati alla crisi del debito sovrano. Sberbank (RU0009029540) ha chiuso in calo del 5,2%. Tra i minerari Norilsk Nickel (RU0007288411) ha perso il 6,4% e Raspadskaya (RU000A0B90N8) il 5,6%. L’attività manifatturiera ha rallentato lo scorso mese in Cina. L’Australia, il primo esportatore al mondo di carbone e ferro, ha inoltre l’intenzione di introdurre una nuova imposta sui profitti delle imprese minerarie. Gazprom (RU0007661625) ha perso a San Pietroburgo il 5,2% a RUB 165.
Il BUX a Budapest ha perso il 3,5% a 23.688,03 punti. Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in forte calo. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 3,7%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 5,9%, MOL (HU0000068952) il 3,3% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 2,8%.
Il PX a Praga ha perso il 2,1% a 1.256,10 punti. I bancari hanno sofferto in particolar modo come su tutte le piazze finanziarie. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 2,3% e Komercni Banka (CZ0008019106) il 3,8%. Tra gli altri titoli del listino ceco Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in ribasso dello 0,1% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) dell’1,9%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 2,9% a 42.020,68 punti. Tutti i venti titoli di maggior peso del listino polacco hanno chiuso in ribasso. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 2,8%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 4,7%, BRE Bank (PLBRE0000012) il 3,7% e BZW Bank (PLBZ00000044) l’1,4%. Tra i tiotli dei produttori di materie prime KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso il 5%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 4,8% e Lotos (PLLOTOS00025) il 3,6%.
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