Le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,1% a 72.657,40 punti. Il listino brasiliano è stato sostenuto dai titoli dei produttori di materie prime. Gerdau (BRGGBRACNPR8) ha guadagnato il 3,2%. Morgan Stanley ha alzato il suo rating sul titolo del primo produttore d‘acciaio dell’America Latina da “Equal-weight” ad “Overweight”. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato l’1%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York per la sesta seduta di fila in rialzo. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato lo 0,9%. Il rame si è apprezzato anche ieri a New York.
I timori legati al futuro andamento dei tassi d’interesse in Brasile hanno pesato sul settore immobiliare. Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso il 2,1%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) il 2,6%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) il 2,8% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) l’1,1%. Gli economisti hanno alzato le loro previsioni sull’aumento dei prezzi al consumo in Brasile nel 2010 al 5,31%. La Banca Centrale brasiliana, che punta a mantenere quest’anno l’inflazione al di sotto del 4,5%, potrebbe essere quindi costretta ad alzare il costo del denaro.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 36.317,50 punti. Per il listino messicano si è trattato della settima seduta positiva di fila con relativo massimo storico. Tra i titoli principali dell’IPC Cemex (MXP225611567) ha guadagnato l’1,4%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,1% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,8%. América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,4%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,8% e il General a Lima lo 0,1%. L’IPSA a Santiago del Cile ha guadagnato lo 0,9%, l’IBVC a Caracas e il Colcap a Bogotà hanno chiuso invariati.
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