La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,2% a 70.897,90 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della terza seduta positiva di fila. Il Brasile ha creato ad ottobre più posti di lavoro di quanto atteso dagli economisti. La notizia ha sostenuto i titoli dei settori che dipendono in particolar modo dalla domanda domestica. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha guadagnato lo 0,2%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) lo 0,9% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) l’1%. Tra i titoli delle imprese retail Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) ha chiuso in rialzo dell’1,7% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) dell’1,8%.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso lo 0,8%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York lo 0,4%.
Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato lo 0,2% nonostante il nuovo aumento dei timori legati ad un rialzo dei tassi d’interesse in Cina, il primo acquirente al mondo di minerale di ferro.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,8% a 36.601,40 punti. Per il listino messicano si è trattato di un nuovo record storico. Tra i titoli principali dell’IPC América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,3%, Cemex (MXP225611567) lo 0,8%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,9% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,3%, il General a Lima lo 0,5% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,7%. Il Colcap a Bogotà ha perso il 2% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%.
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