Tra i settori che sembrano essere colpiti più duramente dal protezionismo dei mercati emergenti, ricordiamo l'industria automobilistica per le barriere alle importazioni imposte dai Paesi Mercosur, e altri come l'agricoltura, e le linee aeree, settori su cui il governo applica spesso barriere protezioniste per sostenere le aziende nazionali. Recentemente, l'industria automobilistica brasiliana ha visto il proprio governo implementare una tassa “puntiva” sulle auto importate, dazio dovuto in gran parte per l'apprezzamento del Real degli ultimi anni, che ha reso le importazioni – in particolare quelle da Cina e Corea – molto vantaggiose. Un altro esempio, è il settore della distribuzione retail indiano, un mercato altamente inefficiente, del tutto frammentato che fondamentalmente beneficierebbe dell'apertura del settore agli operatori globali. Detto questo, all'interno del settore retail indiano ci sono operatori efficienti che hanno tratto vantaggio dalla cattiva gestione dei propri competitor nazionali.
Come investitori, cerchiamo aziende con modelli di business sostenibili: non investiremo mai in aziende il cui successo si basa su dazi e protezionismo. Stiamo vedendo un numero crescente di aziende che si stanno rendendo conto che hanno bisogno di acquisire competitività a livello globale e stanno quindi stabilendo processi e pratiche che consentiranno loro di competere contro i loro competitor globali senza dover dipendere da misure protezioniste.

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