Secondo quanto riportano oggi “Les Echos” e il “Financial Times Deutschland” il gigante del petrolio francese Total (ISIN: FR0000120271) sarebbe ormai prossimo a rilevare il 25% più un’azione di Sibneft (ISIN: US8257311022). Total avrebbe già ricevuto il consenso da parte del Cremlino che avrebbe irritato con la sua decisione il Governo americano. In corsa per la quota della sesta società petrolifera russa ci sarebbero state infatti anche le due compagnie statunitensi ChevronTexaco (ISIN: US1667641005) e Exxon Mobil (ISIN: US30231G1022).
Roman Abramovich avrebbe quindi trovato il partner strategico ricercato dopo il fallimento della fusione con Yukos (ISIN: US98849W1080), il numero uno del petrolio in Russia.
Ricordiamo che Abramovich aveva ceduto ad ottobre la sua partecipazione in Sibneft a Yukos.Il procedimento di fusione tra le due società russe era stato fatto però saltare a dicembre dallo stesso Abramovich dopo l’arresto con l’accusa di evasione fiscale di Mikhail Khodorkovskij, presidente del consiglio direttivo di Yukos. Il merger tra Sibneft e Yukos avrebbe fatto nascere il quarto gruppo petrolifero a livello mondiale. Da allora il mercato specula su un’offerta d’acquisto o di una partecipazione in Sibneft e Yukos da parte di una grande concorrente dall’estero.
A Parigi il titolo di Total, che dovrebbe pagare il 25% di Sibneft $4 miliardi, guadagna lo 0,4% a €161.
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