Il tanto atteso processo di consolidamento nel settore bancario europeo è definitivamente iniziato. Da alcune settimane infiamma la battaglia per il controllo di ABN Amro (NL0000301109). La scorsa settimana UniCredit (IT0000064854) ha annunciato l’acquisizione di Capitalia (IT0003121495). Il nuovo gruppo rappresenterà il secondo istituto di credito del Vecchio Continente per capitalizzazione di borsa. Il tentativo di scalata di ABN Amro e la fusione tra UniCredit e Capitalia stravolgono sicuramente gli equilibri nel settore e potrebbero produrre una reazione a catena. Soprattutto la battaglia per il controllo della grande banca olandese ha fatto iniziare una specie di “nuova era”. È infatti la prima volta che si tenta di rilevare una delle prime dieci banche europee. Delle grandi novità sono anche la formazione di un consorzio di banche rivali e l’aggressività dell’attacco. L’esempio di ABN Amro mostra che nessuna banca può più sentirsi ormai al sicuro da un tentativo di scalata. Questa circostanza e lo spettro dello smantellamento dovrebbero spingere molte banche a cercarsi un partner di fusione per non diventare a loro volta delle prede. Delle ulteriori mega-operazioni nel settore sembrano probabili anche perchè specialmente le maggiori banche europee hanno a disposizione nelle loro casse delle enormi somme e perchè le condizioni per ottenere dei finanziamenti continuano ad essere molto favorevoli. I fondi di private equity e gli hedge funds dovrebbero infine incrementare ulteriormente la loro pressione sui vertici di alcune grandi banche europee dopo l’importante ruolo che sta giocando TCI nella scalata ad ABN Amro. Nei prossimi mesi ci potrebbe essere per questi motivi una specie di “grande abbuffata” nel settore.
In questo speciale Borsainside indica ai propri lettori quali banche europee potrebbero presto trovarsi sul piatto di una grande concorrente.
Commerzbank (DE0008032004): Durante gli scorsi anni si è parlato e speculato centinaia di volte su una possibile acquisizione della grande banca tedesca. Finora non è successo nulla. Commerzbank continua ad essere però uno dei più appetibili obiettivi di takeover in Europa. Commerzbank è interessante non solo a causa della sua ottima posizione di mercato nel segmento retail tedesco. Commerzbank dispone di attrattivi assets che dovrebbero fare gola a molti: Comdirect (DE0005428007), uno dei principali broker online in Europa, BRE Bank (PLBRE0000012), la quinta banca polacca ed Eurohypo (DE0008076001), la prima società europea dei mutui ipotecari. Commerzbank è a nostro avviso come titolo interessante anche perchè una possibile offerta dall’estero dovrebbe far scatenare una battaglia per il suo controllo. Deutsche Bank (DE0005140008) non dovrebbe infatti permettere, senza combattere, che il suo più attrattivo potenziale partner sul mercato domestico cada nelle mani di una grande rivale internazionale.
Target: €45,00 – Stop-loss: €32,30
Société Générale (FR0000130809): Anche su Société Générale si è speculato molto, specialmente negli ultimi tempi. Una fusione con UniCredit è ora da escludere, almeno nel breve termine. A nostro avviso proprio la fusione tra UniCredit e Capitalia ha aumentato però le probabilità di un’unione tutta francese tra BNP Paribas (FR0000131104) e Société Générale. Anche la Francia dovrebbe essere infatti fortemente interessata alla creazione di un proprio colosso bancario. Una fusione tra BNP Paribas e Société Générale dovrebbe venir sicuramente appoggiata dal nuovo Presidente neogollista Sarkozy.
Target: €200,00 – Stop-loss: €130,00
Dexia (BE0003796134): Dexia ha detto in passato già due volte no ad una fusione con una grande concorrente europea. Nel novembre del 2004 i grandi azionisti belgi di Dexia si sono opposti ad un’unione con Sanpaolo-IMI. Nel settembre del 2005 il board di Dexia ha respinto una proposta di fusione avanzata da Fortis (BE0003801181). A nostro avviso Dexia dovrebbe riuscire difficilmente a restare indipendente nel medio-lungo termine. La banca franco-belga è appetibile per un potenziale predatore per le sue importanti attività nei servizi finanziari al settore pubblico. Attraverso un’acquisizione di Dexia una grande banca europea diventerebbe di colpo leader di questo segmento e diversificherebbe allo stesso tempo in maniera decisiva il suo business.
Target: €30,00 – Stop-loss: €21,40
KBC (BE0003565737): KBC è a nostro avviso attrattiva per un takeover in virtù delle sue attività nelle assicurazioni e dei suoi importanti assets nell’Europa dell’Est. Un potenziale acquirente potrebbe perciò finanziare in parte l’operazione cedendo in seguito la divisione assicurativa di KBC. La banca belga è inoltre facilmente attaccabile a causa del suo alto free float.
Target: €120,00 – Stop-loss: €86,00
Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (ES0113211835): La seconda banca spagnola ha un’importante posizione di mercato nell’America Latina e degli assets negli USA. Banco Bilbao dovrebbe interessare a molti, dai colossi bancari statunitensi e britannici alla grande rivale domestica Banco Santander Central Hispano (ES0113900J37). Come ABN Amro Banco Bilbao è vulnerabile anche ad un’Opa ostile da parte di un consorzio di banche concorrenti a causa della possibilità di un suo smembramento.
Target: €23,00 – Stop-loss: €16,50
Oltre alle banche appena citate gli investitori dovrebbero tenere assolutamente d’occhio anche: Banca Monte dei Paschi di Siena (IT0001334587), Julius Baer (CH0029758650), Nordea (SE0000427361) e le britanniche Standard Chartered (GB0004082847), Alliance & Leicester (GB0000386143) e Lloyds TSB (GB0008706128). La stessa Barclays (GB0031348658) potrebbe inoltre divenire un obiettivo di takeover se la sua fusione con ABN Amro dovesse fallire. Per quanto riguarda Postbank (DE0008001009) consigliamo di puntare piuttosto sul titolo dell’impresa madre Deutsche Post (DE0005552004). Quest’ultima dovrebbe infatti difficilmente essere disposta a cedere la sua controllata. Deutsche Post è però sicuramente appetibile per dei fondi di private equity in virtù dei suoi importanti assets, del suo solido cash flow e della sua moderata valutazione. A nostro avviso non è affatto da escludere che un hedge-fund rilevi una quota di Deutsche Post e prema in seguito per un suo smantellamento.
Gran parte di questo speciale è stato già pubblicato nella newsletter di Borsainside dello scorso 21 maggio.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!