Eccetto Londra, su cui pesa la debole performance dei petroliferi e dei minerari, i principali listini azionari europei sono a metà seduta positivi. Il DAX a Francoforte guadagna al momento l’1,4%, il CAC40 a Parigi l’1,2%, l’S&P/MIB a Milano l’1,3% e lo SMI a Zurigo l’1,3%.
Il forte calo del prezzo del petrolio fa decollare i titoli delle linee aeree. Lufthansa (DE0008232125) guadagna il 4,8%, British Airways (GB0001290575) il 5,8%, Air France-KLM (FR0000031122) il 6,6% e Ryanair (IE00B1GKF381) il 7,2%. Nelle contrattazioni elettroniche le quotazioni dell’oro nero scendono di più di $8 al barile.
Il calo del prezzo del greggio spinge anche i titoli dei produttori di automobili. Il settore beneficia inoltre della debolezza dell’euro rispetto al dollaro. Daimler (DE0007100000) sale del 4,9%, BMW (DE0005190003) del 4%, Renault (FR0000131906) dell 2,8% e Fiat (IT0001976403) dell’1,7%.
Molto bene anche il settore finanziario. AXA (FR0000120628) guadagna il 5,8%, Allianz (DE0008404005) l’1,8%, Barclays (GB0031348658) il 2,8%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) 2,7%, Credit Suisse (CH0012138530) il 3,1% e UBS (CH0024899483) il 2,3%.
A Francoforte Deutsche Boerse (DE0005810055) sale del 6,4%. Gli hedge funds TCI ed Atticus hanno comunicato questa mattina in due note separate che lavoreranno insieme per creare del valore per gli azionisti di Deutsche Boerse. I due hedge funds controllano insieme circa il 19% del capitale della società che gestisce, tra l’altro, la Borsa di Francoforte.
Sempre a Francoforte Infineon (DE0006231004) guadagna il 6,6%. Secondo delle nuove voci di stampa l’impresa tedesca potrebbe cedere la sua divisione delle memorie Qimonda (US7469041013) a Micron Technology (US5951121038).
A Milano Bulgari (IT0001119087) sale del 5,1%. Morgan Stanley ha alzato oggi il suo rating sul titolo del gruppo italiano del lusso ad “Overweight”.
A Parigi Alcatel-Lucent (FR0000130007) perde l’1,3%. Il colosso delle infrastrutture per le telecomunicazioni ha comunicato questa mattina che il suo board ha nominato come Presidente non-esecutivo Philippe Camus e come Direttore Generale Ben Verwaayen. La notizia era stata attesa dal mercato e molti investitori hanno deciso di realizzare i loro benefici. Un classico “sell on the news”.
Il calo dei prezzi delle commodities pesa sui petroliferi e sui minerari. Nel settore petrolifero Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) perde l’1,6%, BP (GB0007980591) il 2,4%, Total (FR0000120271) l’1,7% ed Eni (IT0003132476) il 2%. Tra i minerari BHP Billiton (GB0000566504) scende del 4,3%, Rio Tinto (GB0007188757) del 4,4% e Anglo American (GB0004901517) del 5,3%.
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