I principali listini azionari europei sono a metà seduta positivi. Il FTSE 100 a Londra guadagna lo 0,9%, il DAX a Francoforte lo 0,3%, il CAC40 a Parigi l’1,1%, l’S&P/MIB a Milano l’1% e lo SMI a Zurigo lo 0,9%.
In luce i bancari. Barclays (GB0031348658) guadagna il 2,4%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 3,3%, Commerzbank (DE0008032004) l’1,3%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 2,3%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 2%, Credit Suisse (CH0012138530) l’1,8% e UBS (CH0024899483) il 2,6%. Secondo quanto riportano diverse fonti Lehman Brothers (US5249081002) potrebbe venir acquistata, e quindi “salvata”, da una grande rivale. L’operazione, che verrebbe appoggiata dal Governo statunitense e dalla Federal Reserve, potrebbe venir annunciata già durante il fine settimana.
A Francoforte Postbank (DE0008001009) guadagna l’1,5%. Deutsche Bank (DE0005140008) ha appena confermato di aver acquistato il 29,75% della prima banca retail tedesca per €2,79 miliardi.
In forte ripresa i minerari. BHP Billiton (GB0000566504) guadagna il 5,3%, Rio Tinto (GB0007188757) il 5,9% e Anglo American (GB0004901517) il 5,1%. I prezzi dei principali metalli salgono oggi a Londra. Bene anche i petroliferi. Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) guadagna lo 0,8%, BP (GB0007980591) lo 0,6%, Total (FR0000120271) l’1,3% ed Eni (IT0003132476) il 2,8%. Il prezzo del petrolio sale sia a Londra che New York a causa dei timori legati all’uragano Ike. A Madrid Repsol (ES0173516115) sale del 4,1%. Sacyr Vallehermoso (ES0182870214) ha comunicato questa mattina che potrebbe vendere la sua partecipazione nella compagnia petrolifera.
A Parigi EADS (NL0000235190) perde il 4,9%. Sul titolo del colosso dell’aerospazio pesa la ripresa dell’euro rispetto al dollaro. Secondo delle voci di mercato, inoltre, il progetto dell’areo di trasporto militare A400M potrebbe subire un ulteriore ritardo.
L’aumento del prezzo del petrolio penalizza il settore dell’industria automobilistica. Daimler (DE0007100000) perde lo 0,8%, Renault (FR0000131906) il 3,7%, Peugeot (FR0000121501) il 2,7% e Fiat (IT0001976403) lo 0,8%.
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