I principali listini azionari europei registrano al momento delle notevoli perdite. Il FTSE 100 scende a Londra del 2%, il CAC40 a Parigi del 2,1%, il DAX a Francoforte dell’1,9%, l’S&P/MIB a Milano del 2,1% e lo SMI a Zurigo del 2%.
Sul sentiment degli investitori pesano le notizie negative arrivate dagli USA. Il summit straordinario alla Casa Bianca sul piano di salvataggio per il settore finanziario è, a sorpresa, fallito. Washington Mutual (US9393221034), la maggiore cassa di risparmio degli USA, ha dovuto inoltre chiudere. Si tratta del più grande fallimento nella storia del settore bancario statunitense.
Nel settore finanzario Barclays (GB0031348658) perde il 2,6%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 4,1%, Aviva (GB0002162385) il 4%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 3,7%, UniCredit (IT0000064854) il 5,4%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 5%, AXA (FR0000120628) il 4,6%, Credit Suisse (CH0012138530) il 5,2% e UBS (CH0024899483) il 4,5%. A Bruxelles Fortis (BE0003801181) crolla del 12%. Da ieri circola sul mercato la voce che il colosso finanziario belga abbia dei problemi di liquidità. In una conferenza stampa il management di Fortis ha smentito i rumors ma indicato che il gruppo potrebbe cedere più assets del previsto.
La debolezza dei prezzi delle commodities pesa anche oggi sui petroliferi e sui minerari. Nel settore petrolifero Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) perde l’1,9%, BP (GB0007980591) il 2%, Total (FR0000120271) l’1,5% ed Eni (IT0003132476) il 2%. Tra i minerari BHP Billiton (GB0000566504) perde il 3,4%, Rio Tinto (GB0007188757) il 3,1% e Anglo American (GB0004901517) il 2,7%.
Ad Helsinki Nokia (FI0009000681) perde il 3,5%. J.P. Morgan ha tagliato oggi il suo target price per il titolo dell’impresa finlandese a €10.
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