I principali listini azionari europei sono a metà seduta positivi. Il FTSE 100 guadagna a Londra l’1,1%, il DAX a Francoforte l’1,3%, il CAC40 a Parigi il 2,2%, lo SMI a Zurigo lo 0,2% e l’S&P/MIB a Milano il 2%.
Dopo il massacro delle scorse sedute i bancari possono finalmente registrare una ripresa. HBOS (GB0030587504) guadagna il 31,3%, Lloyds TSB (GB0008706128) il 9,2%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) 16%, Commerzbank (DE0008032004) il 6,2%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 4,3%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 5,6%, BNP Paribas (FR0000131104) il 2,6%, UniCredit (IT0000064854) il 5,6%, Credit Suisse (CH0012138530) il 3,9% e UBS (CH0024899483) il 6,1%. Secondo delle voci di stampa il Governo statunitense starebbe studiando una parziale nazionalizzazione di alcune banche del Paese. Dexia (BE0003796134) sale del 25,1%. Il Belgio, la Francia ed il Lussemburgo hanno raggiunto un accordo per concedere a Dexia una garanzia statale. In ripresa anche i titoli dei produttori di commodities. Tra i petroliferi Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) guadagna lo 0,6%, BP (GB0007980591) l‘1,4%, Total (FR0000120271) il 3,1% ed Eni (IT0003132476) il 3,2%. Nel settore minerario BHP Billiton (GB0000566504) sale del 6,2%, Rio Tinto (GB0007188757) del 4,5%, Anglo American (GB0004901517) del 7,3% e Xstrata (GB0031411001) del 5,5%. ArcelorMittal (LU0323134006) guadagna l’8,2%. Il colosso dell’acciaio ha annunciato oggi di attendersi nel secondo semestre un miglioramento della sua profittabilità.
Male controtendenza il settore delle utilities. EdF (FR0010242511) perde il 5,4%, E.ON (DE0007614406) il 7%, ENEL (IT0003128367) il 3,2%, International Power (GB0006320161) il 3,6%. Sembra probabile che molti investitori che erano entrati nei titoli del comparto a causa del loro carattere difensivo stiano ora uscendo per puntare su altri investimenti più speculativi.
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