I principali listini azionari europei sono a metà seduta positivi. Il FTSE 100 guadagna a Londra il 4,2%, il DAX a Francoforte il 6,8%, il CAC40 a Parigi il 5,6%, lo SMI a Zurigo il 6,3% e l’S&P/MIB a Milano il 7,5%.
Il piano anti-crisi varato dall’Unione Europea è riuscito a tranquillizzare, almeno per il momento, gli investitori. Quasi tutti i bancari registrano dei forti rialzi. Barclays (GB0031348658) guadagna il 4,9%, Commerzbank (DE0008032004) il 14,8%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 10,1%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 2,6%, BNP Paribas (FR0000131104) il 5,3%, UniCredit (IT0000064854) il 4,5%, Credit Suisse (CH0012138530) il 12,2% e UBS (CH0024899483) il 14,9%. A Londra Royal Bank of Scotland (GB0006764012) scende dell’8,8%. Il Governo britannico diventerà probabilmente il maggiore azionista di Royal Bank of Scotland. Lloyds TSB (GB0008706128) e HBOS (GB0030587504) perdono rispettivamente il 6,2% ed il 24,3%. Le due banche hanno annunciato questa mattina di aver rinegoziato le condizioni della loro fusione. Il Governo britannico controllerà in futuro probabilmente il 43,5% del nuovo gruppo. Société Générale (FR0000130809) perde circa il 10%. Sul mercato circola la voce che Société Générale possa effettuare un aumento di capitale da €10 miliardi.
Oltre ai bancari si mettono in evidenza soprattutto i titoli del settore delle utilities. EdF (FR0010242511) guadagna il 9,6%, E.ON (DE0007614406) il 12,2%, ENEL (IT0003128367) il 10,4% e Iberdrola (ES0144580Y14) l’8,1%. Nonostante il suo carattere difensivo il settore era stato massacrato durante le scorse sedute.
Philips (NL0000009538) perde ad Amsterdam il 7%. Il conglomerato olandese ha pubblicato questa mattina una debole trimestrale.
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