I principali listini azionari europei sono a metà seduta negativi ma hanno potuto ridurre negli ultimi minuti sensibilmente le loro perdite. Il FTSE 100 perde a Londra il 2,6%, il DAX a Francoforte l’1,8%, il CAC40 a Parigi il 3,1%, lo SMI a Zurigo l’1,4% e l’S&P/MIB a Milano il 2,5%.
I timori legati alle prospettive della congiuntura mondiale pesano anche oggi sui minerari. BHP Billiton (GB0000566504) perde il 3,9%, Rio Tinto (GB0007188757) il 5,7%, Anglo American (GB0004901517) il 5,4% e Xstrata (GB0031411001) il 5,6%. Male anche i petroliferi. Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) perde il 4,7%, BP (GB0007980591) l’1,8%, Total (FR0000120271) il 5,3% ed Eni (IT0003132476) il 3,8%. Il prezzo del petrolio è crollato ieri a New York di più del 5%.
La maggior parte dei titoli bancari soffre anche oggi. Barclays (GB0031348658) perde il 6,5%, Société Générale (FR0000130809) il 5,4%, BNP Paribas (FR0000131104) il 4,4%, Commerzbank (DE0008032004) l’1,7%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2,7% e Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 6,2%. A Zurigo Credit Suisse (CH0012138530) ed UBS (CH0024899483) guadagnano rispettivamente il 5,6% e il 3,6%. Credit Suisse ha annunciato questa mattina che raccoglierà CHF 10 miliardi di nuovo capitale da un gruppo di investitori guidato dal fondo statale Qatar Investment Authority (per ulteriori dettagli clicca qui). UBS riceverà da parte sua un’iniezione di liquidità da parte della Confederazione Elvetica.
Nokia (FI0009000681) perde il 2,4%. L’impresa finlandese ha pubblicato una trimestrale al di sotto delle attese degli analisti. Nokia ha confermato però il suo outlook per l’intero esercizio. Per questo motivo il titolo ha potuto ridurre notevolmente le sue perdite.
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