I principali listini azionari europei sono a metà seduta positivi ma i loro guadagni sono notevolmente calati rispetto alle quotazioni di apertura. Il FTSE 100 guadagna a Londra il 2,5%, il DAX a Francoforte il 2,9%, il CAC40 a Parigi il 2,2%, lo SMI a Zurigo il 4,2% e l’S&P/MIB a Milano il 2%.
Il nervosismo sui mercati continua ad essere molto elevato. ING Groep (NL0000303600) crolla ad Amsterdam di circa il 18%. Secondo delle voci di mercato il colosso finanziario olandese potrebbe avere bisogno di un’iniezione di capitale. A Parigi Dexia (BE0003796134) perde più del 10%. Nelle sale trading si continua a vociferare che la banca franco-belga possa venir completamente nazionalizzata. A Milano UniCredit (IT0000064854) sale di circa il 6%. La Libia ha aumentato la sua partecipazione nella banca italiana al 4,23%.
A Stoccolma Ericsson (SE0000108656) guadagna il 3,6%. La joint venture Sony Ericsson ha registrato nel terzo trimestre delle perdite inferiori alle previsioni del mercato.
Nel settore dell’auto Daimler (DE0007100000) sale di circa il 9%. Secondo delle voci di stampa una fusione tra General Motors (US3704421052) e Chrysler sarebbe sempre più probabile. Daimler controlla ancora circa il 20% di Chrysler.
Dopo le forti perdite delle scorse sedute rimbalzano i petroliferi. Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) guadagna il 6,7%, BP (GB0007980591) il 4,5%, Total (FR0000120271) il 5% ed Eni (IT0003132476) l’1,7%. Nelle contrattazioni elettroniche il prezzo del petrolio sale di più del 2%.
Gli acquisti si concentrano altrimenti piuttosto sui settori a carattere difensivo. Tra i farmaceutici Roche (CH0012032048) guadagna il 5,5%, Novartis (CH0012005267) l’8,2%, Sanofi-Aventis (FR0000120578) il 7,8%, AstraZeneca (GB0009895292) il 2,2% e GlaxoSmithKline (GB0009252882) il 6,7%. Nel settore dell’industria alimentare Danone (FR0000120644) guadagna il 3,1%, Unilever (NL0000009348) il 3,7% e Nestlé (CH0012056047) il 4,5%.
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