I principali listini azionari europei sono a metà seduta positivi. Il FTSE 100 guadagna a Londra l’1%, il DAX a Francoforte lo 0,9%, il CAC40 a Parigi il 2,3%, lo SMI a Zurigo lo 0,9% e l’S&P/MIB a Milano lo 0,9%.
A Parigi brillano i bancari. Crédit Agricole (FR0000045072) guadagna il 12,4%, BNP Paribas (FR0000131104) l’8,7% e Société Générale (FR0000130809) il 10%. Il Governo francese ha annunciato che inietterà fino alla fine di quest’anno nelle sei principali banche private del Paese €10,5 miliardi.
La debolezza dell’euro rispetto al dollaro spinge gli esportatori. Daimler (DE0007100000) guadagna il 2,8%, BMW (DE0005190003) il 4,1%, Michelin (FR0000121261) il 3,5% e Luxottica (IT0001479374) il 5,6%. La valuta europea è scesa oggi rispetto al biglietto verde ai suoi più bassi livelli dal marzo del 2007.
I petroliferi ed i minerari beneficiano dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Nel settore petrolifero Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) guadagna il 3,2%, Total (FR0000120271) il 2,5% ed Eni (IT0003132476) l’1,6%. Tra i minerari BHP Billiton (GB0000566504) sale del 3,6%, Rio Tinto (GB0007188757) del 3,4%, Anglo American (GB0004901517) del 6,2% e Xstrata (GB0031411001) del 9,5%.
Male i semiconduttori. Infineon (DE0006231004) perde l’1,4% e STMicroelectronics (NL0000226223) il 3,6%. Texas Instruments (US8825081040) ha comunicato ieri dopo la chiusura delle borse statunitensi una trimestrale ed un outlook al di sotto delle attese degli analisti.
A Milano Parmalat (IT0003826473) crolla di più del 15%. L’impresa italiana ha perso la sua causa nel New Jersey contro Citigroup (US1729671016). Parmalat ha comunicato di voler presentare appello.
A Zurigo Roche (CH0012032048) perde il 2,3%. L’impresa farmaceutica ha annunciato questa mattina dei risultati di bilancio che non hanno potuto soddisfare le attese del mercato.
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