I principali listini azionari europei sono a metà seduta negativi. Il FTSE 100 perde a Londra l’1,9%, il DAX a Francoforte il 3,4%, il CAC40 a Parigi il 2,6%, l’S&P/MIB a Milano il 4% e lo SMI a Zurigo l’1,9%.
I bancari guidano la lista dei ribassi. Barclays (GB0031348658) perde l’8,1%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 7,5%, Deutsche Bank (DE0005140008) l’8,9%, Société Générale (FR0000130809) il 4,8%, Crédit Agricole (FR0000045072) l’8,7%, UniCredit (IT0000064854) l’8,2%, Credit Suisse (CH0012138530) il 4,4% e UBS (CH0024899483) il 6,2%. Jamie Dimon, il CEO di J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005), ha dichiarato venerdì scorso che il mese di marzo è stato un po’ più difficile di gennaio e febbraio. Le parole di Dimon hanno fatto riaumentare i timori del mercato relativi al settore bancario. Secondo delle voci di stampa UBS potrebbe tagliare inoltre altri 8.000 posti di lavoro ed annunciare delle nuove svalutazioni.
A Francoforte Hypo Real Estate (DE0008027707) guadagna più del 20%. Il gigante dei mutui ipotecari ha annunciato durante il fine settimana che lo Stato tedesco intende prendere il suo controllo (per ulteriori dettagli clicca qui).
Nel settore dell’industria automobilistica BMW (DE0005190003) perde il 7,7%, Daimler (DE0007100000) il 7,4%, Fiat (IT0001976403) il 6,5%, Renault (FR0000131906) l’8,6% e Peugeot (FR0000121501) il 7,2%. Secondo quanto riportano diverse fonti la task force incaricata da Barack Obama di vigilare sulla ristrutturazione del settore dell’auto avrebbe deciso, a sorpresa, di respingere i piani presentati da General Motors (US3704421052) e Chrysler per ricevere dei nuovi fondi dal Governo. Peugeot ha inoltre licenziato ieri il suo CEO Christian Streiff.
Il calo dei prezzi delle commodities pesa sui minerari e sui petroliferi. Nel settore minerario Anglo American (GB0004901517) perde il 6,9%, BHP Billiton (GB0000566504) il 5,2%, Rio Tinto (GB0007188757) il 3,1% e Xstrata (GB0031411001) il 7,7%. Il prezzo del rame perde a Londra più del 3%. Tra i petroliferi Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) scende del 2,4%, BP (GB0007980591) del 2,8%, Total (FR0000120271) del 3% e Eni (IT0003132476) del 2,6%. Nelle contrattazioni elettroniche il prezzo del petrolio scende di circa il 4%.
I farmaceutici beneficiano del loro carattere difensivo. Roche (CH0012032048) guadagna lo 0,9%, AstraZeneca (GB0009895292) l’1,6% e GlaxoSmithKline (GB0009252882) lo 0,7%.
Nel settore delle telecomunicazioni Vodafone (GB0007192106) guadagna l’1,4%. Royal Bank of Scotland ha alzato oggi il suo rating sul titolo del colosso della telefonia mobile da “Hold” a “Buy”.
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