Tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,6%, il DAX a Francoforte il 2%, il CAC40 a Parigi il 2,8%, l’IBEX 35 a Madrid il 3,9%, il FTSE MIB a Milano il 3,3% e lo SMI a Zurigo l’1,1%. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso del 2,7%.
La crisi del debito si sta inasprendo. Mentre la situazione della Spagna sta peggiorando, quella della Grecia resta molto difficile. In entrambi i Paesi ci sono state delle violente proteste anti-austerità. Il premier Mariano Rajoy ha dichiarato in un’intervista al “Wall Street Journal” che la Spagna chiedera’ un piano di salvataggio se i suoi tassi d’interesse dovessero rimanere “troppo alti per troppo tempo”. Intanto è sempre incerto se Atene riuscirà a convincere la Troika per ricevere la prossima tranche di aiuti. In questo contesto la pressione sull’obbligazionario è fortemente aumentata. Lo spread tra il BTP decennale ed il Bund è balzato al di sopra di 375 punti base. Il rendimento dei Bonos a dieci anni è tornato al di sopra del 6%.
I bancari hanno guidato la lista dei ribassi. Barclays (GB0031348658) ha perso il 4,3%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 6,5%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 7,5%, UniCredit (IT0000064854) il 5%, BBVA (ES0113211835) il 4,8% e Credit Suisse (CH0012138530) il 4,2%.
Forti vendite anche sui settori dell’industria mineraria e dell’auto. Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 3,7%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,4% e Rio Tinto (GB0007188757) il 3,4%. Tra i titoli dei produttori di automobili Daimler (DE0007100000) ha perso il 3,3%, Renault (FR0000131906) il 4,7% e Volkswagen (DE0007664005) il 3,8%.
Infineon (DE0006231004) ha perso il 3,3%. Jefferies ha tagliato il suo rating sul titolo del produttore di semiconduttori da “Hold” a “Underperform”.
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