Guai per Telecom Italia (IT0003497168). Un azionista di minoranza della controllata TIM Participacoes (BRTCSLACNPR7) ha accusato il gruppo brasiliano di aver gonfiato i suoi profitti attraverso un’irregolarità contabile. Secondo JVCO Participacoes, una società dell’uomo d’affari Nelson Tanure, l’operatore telefonico avrebbe omesso di iscrivere in bilancio un onere fiscale per BRL 6,6 miliardi. JVCO ha di conseguenza chiesto alle autorità di borsa del Brasile e degli USA di avviare un’indagine sui conti di TIM. JVCO indica in una nota che nei confronti di TIM sussiste una pretesa impositiva di BRL 6,6 miliardi ma che solo il 2% di questa somma è stato iscritto in bilancio. In questo modo sarebbero stati ingigantiti di circa il 50% gli utili dell’anno fiscale 2011, quando Luca Luciani era ancora a capo del gruppo.
Luciani ha dato lo scorso maggio le dimissioni dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta sulle SIM false. La Procura di Milano lo accusa di aver “ostacolato le attività delle autorità di sorveglianza”.
A detta di JVCO il mercato continuerebbe ad avere dei forti dubbi sul management di TIM anche dopo la partenza di Luciani e il nuovo CEO, Andrea Mangoni, dovrà spiegare perchè i profitti del gruppo sono cosi’ elevati. JVCO aggiunge di star considerando attentamente altre accuse anche contro l’impresa madre, Telecom Italia. Il titolo di TIM crolla al momento a San Paolo di più del 7%.
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