Credit Suisse (CH0012138530) ha annunciato oggi che nel terzo trimestre del 2012 il suo utile netto è calato del 63% a CHF 254 milioni. Gli analisti avevano atteso CHF 415 milioni. Il calo dell’utile della banca svizzera è stato causato da perdite da fair value sul debito proprio per CHF 1,05 miliardi ante imposte, per effetto di un significativo restringimento dei propri spread di credito. Nel terzo trimestre Credit Suisse ha fatto registrare un afflusso netto di nuovi capitali pari a CHF 5,3 miliardi. Il Private Banking ha generato una raccolta netta di nuovi capitali di CHF 5,2 miliardi. Wealth Management Clients ha contribuito per CHF 5,1 miliardi, grazie ad afflussi da tutte le regioni. In Svizzera, Corporate & Institutional Clients ha registrato afflussi per CHF 0,1 miliardi. L’Asset Management ha fatto segnare un deflusso netto di 0,5 miliardi. Secondo il CEO Brady W. Dougan Credit Suisse avrebbe ridotto significativamente i costi e migliorato la sua efficienza. Credit Suisse avrebbe inoltre rafforzato ulteriormente la base di capitale e migliorato la struttura di bilancio per rispondere ai futuri requisiti normativi. Dougan indica che Credit Suisse ha generato un rendimento del capitale proprio rettificato del 10% in un contesto molto volatile, con un basso livello di attività della clientela. Dougan è convinto che attuando tutte le misure avviate nel 2011 per quanto riguarda la strategia, il capitale e i risparmi sui costi il gruppo sarà in grado di raggiungere il traguardo di un rendimento del capitale proprio del 15% o più, nonché i suoi altri obiettivi. Credit Suisse prevede di superare il risparmio sui costi di CHF 3,0 miliardi precedentemente annunciato per l’anno 2013 e ha fissato un obiettivo di ulteriore riduzione dei costi di CHF 0,5 miliardi all’anno nel 2014 e nel 2015.
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