L’appetito per il rischio resta supportato questa settimana grazie al contributo di tre sviluppi positivi. Innanzitutto sembra che in Europa si faccia qualche passo avanti: i ministri finanziari dell’area euro e l’FMI lavorano a un accordo per la Grecia; la fiducia delle aziende in Germania è migliorata, salendo di livello per la prima volta dopo 2 ½ anni, parallelamente a un progresso dell’indice sull’ambiente per gli affari (IFO) che a ottobre si attesta a 101,40. Ciò sommato a dati positivi degli indici dei direttori agli acquisti nel settore manifatturiero dell’eurozona su base regionale (PMI) sembra indicare una ritrovata forza economica. Il secondo sviluppo, il cessate il fuoco tra Israele e Hamas nel Medio Oriente dovrebbe contribuire a rallentare l’espandersi dei rischi geopolitici. Infine, in Asia, l’anticipo dell’indice dei direttori agli acquisti cinesi di HSBC ha superato il punto di svolta tra recessione e ripresa rappresentato dai 50 punti, salendo per la prima volta in 13 mesi dai precedenti 49,5 a 50,4. Il cinese HSBC flash PMI s’inserisce sulla scia di cifre provenienti dalla Cina e dall’Asia negli ultimi mesi in generale robuste, suggerendo una ripresa della crescita negli ultimi mesi dell’anno e offrendo dunque un supporto all’appetito per il rischio.
Cambiando regione, nel Regno Unito, a novembre, la riunione del Comitato per le politiche monetarie del Parlamento non ha riservato vere sorprese. Il Comitato ha votato 8-1 affinché per l’acquisto di asset si mantenga un’allocazione totale di £375 miliardi. Dalla relazione si evince che la maggior parte dei membri del Comitato considera che nell’attuale contesto economico, ulteriori tornate di alleggerimento quantitativo sarebbero meno efficaci che nel passato, pur dicendosi pronti ad agire qualora le circostanze lo richiedessero. Inoltre, i membri del Comitato parlamentare si sono detti “poco propensi a voler ridurre il tasso interbancario nel breve-medio termine”. La sterlina continua a essere vulnerabile alle mosse in Europa, come dimostra l’impatto che ha subito dal recente declassamento del debito sovrano francese. I meriti di credito sovrani hanno valenze relative: se da una parte le retrocessioni dei rating dei debiti europei possono essere viste come positive per la sterlina, la possibilità che anche il Regno Unito finisca sotto i riflettori delle agenzie di rating non può che rendere la sterlina vulnerabile nel medio termine.
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