La maggior parte dei principali indici azionari europei ha chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,3%, il CAC40 a Parigi lo 0,1%, il DAX a Francoforte lo 0,4% e lo SMI a Zurigo lo 0,6%. L’IBEX 35 a Madrid ha guadagnato lo 0,4% e il FTSE MIB a Milano lo 0,6%. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dello 0,1%.
I ministri delle Finanze dell’UE hanno finalmente raggiunto un accordo sulla supervisione bancaria. La notizia ha potuto sostenere solo brevemente le borse del Vecchio Continente. Gli investitori sono sempre più preoccupati a causa dell’incombente “fiscal cliff” negli USA. Ben Bernanke ha avvertito ieri che la Fed non ha gli strumenti per compensare l’impatto di un precipizio fiscale.
I bancari hanno chiuso contrastati. Barclays (GB0031348658) ha guadagnato lo 0,6%, Crédit Agricole (FR0000045072) l’1,4% e Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l’1,1%. Deutsche Bank (DE0005140008) ha perso il 2,7%. La banca tedesca ha lanciato un profit warning.
Il calo dei prezzi dei metalli ha pesato sui minerari. Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso l’1,4%, Antofagasta (GB0000456144) lo 0,7% e Kazakhmys (GB00B0HZPV38) l’1,8%.
Renault (FR0000131906) ha guadagnato l’1,5%. Il gruppo francese ha annunciato la vendita della sua restante partecipazione in Volvo (SE0000115446).
Danone (FR0000120644) ha chiuso in rialzo dello 0,8%. Il gruppo alimentare ha annunciato un piano di risparmi a seguito della debole domanda in Europa.
RWE (DE0007037129) ha perso il 2,7%. Il titolo del gigante tedesco delle utilities è stato declassato da Morgan Stanley e Nomura.
AstraZeneca (GB0009895292) ha perso il 2,8%. Il gruppo farmaceutico ha annunciato che il fostamatinib, un farmaco per il trattamento dell’artrite reumatoide, non ha raggiunto in uno studio clinico gli obiettivi primari.
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