Eni (IT0003132476) nella bufera. L’Amministratore Delegato, Paolo Scaroni, è indagato dalla procura di Milano per corruzione internazionale nell’ambito dell’inchiesta su una presunta maxitangente in Algeria. Secondo gli inquirenti la sussidiaria Saipem (IT0000068525) e la compagnia algerina Sonatrach avrebbero versato tra il 2008 e il 2010 mazzette per un totale di €197 milioni per ottenere $11 miliardi di appalti nei due progetti Medgaz e Mle. Scaroni avrebbe partecipato almeno ad un incontro con l’intermediario Farid Noureddine Bedjaoui per far aggiudicare al gruppo e alle sue società le commesse miliardarie. La Guardia di Finanza ha perquisito perciò oggi gli uffici di Scaroni e la sua casa a Roma.
Eni ha negato categoricamente ogni responsabilità. In una nota si legge: “In merito all’inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Milano che coinvolge Saipem per attività in Algeria, Eni prende atto che la Procura ha esteso le indagini anche nei confronti di Eni e del suo Amministratore Delegato. Eni e il suo Amministratore Delegato si dichiarano totalmente estranei alle vicende oggetto di indagine.” Eni ricorda che già alla fine dello scorso novembre, alla notizia dell’indagine per asserita corruzione internazionale in relazione a progetti di Saipem in Algeria, si è immediatamente attivata raccomandando alla controllata di mettere in atto tutte le più’ opportune azioni di verifica interna, di cooperazione con la magistratura e di discontinuità organizzative e gestionali, che hanno portato alle dimissioni e licenziamento di diversi top manager di Saipem coinvolti nelle attività oggetto di indagine. Eni conclude indicando di aver direttamente fornito, e continuerà a fornire la massima cooperazione alla magistratura.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!