La maggior parte dei principali indici azionari europei ha chiuso oggi in ribasso. Il DAX a Francoforte ha perso lo 0,4%, il CAC40 a Parigi lo 0,6%, l’IBEX 35 a Madrid lo 0,5% e il FTSE MIB a Milano l’1,5%. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,3% e lo SMI a Zurigo lo 0,1%. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dello 0,6%.
L’attività manifatturiera ha rallentato a sopresa lo scorso mese in Cina. Anche i dati macroeconomici pubblicati in Europa sono stati tutt’altro che incoraggianti. In particolare il tasso di disoccupazione ha raggiunto a gennaio nella zona euro un nuovo massimo storico. Sul mercato ha inoltre pesato l’incertezza relativa alla situazione politica in Italia.
Nel finale di seduta gli indici europei hanno recuperato terreno. Dopo un debole inizio Wall Street ha registrato una forte ripresa terreno spinta dai positivi dati macroeconomici. L’indice Michigan è salito lo scorso mese più di quanto atteso dagli economisti. L’indice ISM manifatturiero è salito a febbraio al più alto livello dal giugno del 2011.
Deutsche Bank (DE0005140008) ha perso il 4,3%. Goldman Sachs ha tagliato il suo rating sul titolo della rivale tedesca da “Neutral” a “Sell”.
Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha perso il 2,2%. La banca britannica ha chiuso per il terzo anno di fila il suo bilancio in rosso.
Xstrata (GB0031411001) e Glencore (JE00B4T3BW64) hanno perso rispettivamente il 3,1% e il 2,7%. I due gruppi minerari hanno annunciato che non riusciranno a completare la loro fusione nei termini previsti.
Telefónica (ES0178430E18) ha guadagnato l’1%. Barclays ha alzato il suo rating sul titolo dell’operatore telefonico da “Underweight” ad “Equal-weight”.
Luxottica (IT0001479374) ha guadagnato l’1,7%. Il leader del settore dell’occhialeria ha annunciato dei risultati per il 2012 migliori delle previsioni degli analisti.
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