Hans-Werner Sinn, il presidente dell’autorevole Ifo ( Institut für Wirtschaftsforschung – Istituto di ricerca economica), ha criticato aspramente i salvatori dell’euro. Secondo Sinn sarebbe ormai chiaro che “la politica di salvataggio ha ridotto la competitività dei Paesi in crisi”. Sinn osserva che il successo dell’ex-premier Silvio Berlusconi alle ultime elezioni ha reso in fin dei conti possibile che l’Italia decida sul corso dell’euro. Prima Mario Draghi avrebbe spinto l’euro verso l’alto annunciando che la Banca Centrale Europea garantisce il rimborso dei debiti dei Paesi dell’Europa meridionale. “E ora Silvio Berlusconi lo spinge di nuovo verso il basso”, osserva Sinn. Ciò renderebbe palese un “dilemma fondamentale” della politica di salvataggio dell’euro. Sinn ringrazia perciò Silvio Berlusconi, per aver contribuito a mostrare questo problema. Sinn spiega che le misure volte a stabilizzare i mercati finanziari non hanno solo spinto verso l’alto le quotazioni dei titoli di Stato ma anche l’euro. “Ciò è positivo per i creditori dei Paesi meridionali ma negativo per la competitività delle loro economie”. Sinn giunge quindi alla conclusione che la “presunta politica di salvataggio” peggiora la recessione e fa incrementare ulteriormente la disoccupazione. Inversamente eventi che destabilizzano i mercati finanziari, come l’esito delle elezioni in Italia, conducono ad una stabilizzazione dell’economia reale perchè indeboliscono l’euro. “Per fortuna c’è Silvio Berlusconi”, constata quindi Sinn ironicamente. “Senza i grossolani tentativi di salvataggio da parte della politica – aggiunge Sinn – la crisi avrebbe causato una forte svalutazione dell’euro e una parte delle economie dell’Europa meridionale sarebbe già ridiventata competitiva. Inoltre la svalutazione ed il calo dei prezzi avrebbero attirato in una maniera totalmente naturale capitali e posto in questo modo le basi per una nuova crescita economica”.
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