A causa della disoccupazione di massa e della grave recessione l’UE è diventata più indulgente con i Paesi che presentano un elevato debito. La Francia e la Spagna avranno due anni in più per ridurre il deficit nei limiti del 3%. Lo ha dichiarato oggi Olli Rehn, il Commissario europeo agli Affari economici e monetari. “È ragionevole che la Francia abbia due anni in più per avere un processo di aggiustamento più morbido”, ha spiegato Rehn. Mentre il governo francese punta ancora a portare il deficit sotto il 3% nel 2014, Bruxelles prevede che salirà al 4,2% dopo il -3,9% atteso per quest’anno. Rehn ha chiesto a Parigi di effettuare delle riforme del mercato del lavoro e del sistema pensionistico. “La Francia deve sprigionare il suo potenziale di crescita e creare posti di lavoro, ciò è almeno altrettanto importante che continuare con il consolidamento fiscale”. La Spagna avrà da parte sua tempo fino al 2016 per rientrare nell’obiettivo di deficit. La Commissione Europea ha indicato che la crisi continua a pesare duramente sull’economia spagnola e che l’estensione della scadenza di due anni implica sforzi di consolidamento realistici. Rehn ha osservato che anche per l’Olanda e la Slovenia potrebbero essere fatte delle concessioni. Per quanto riguarda l’Italia la procedura di infrazione potrebbe venir chiusa in caso il nuovo governo riuscisse a dimostrare di poter limitare anche in futuro il nuovo indebitamento.
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