Prysmian (IT0004176001) ha annunciato oggi di aver chiuso il primo trimestre del 2013 in rosso di €2 milioni. Sul produttore di cavi ha pesato il calo della domanda a livello globale. L’utile netto rettificato è ammontato a €39 milioni rispetto a €45 milioni del primo trimestre 2012 (-13%). L’EBITDA rettificato si è attestato a €115 milioni, in calo dell’11,6% rispetto al corrispondente periodo del 2012. I ricavi sono scesi dell’8,7% a €1,71 miliardi. Prysmian osserva che il settore energia ha subito la generalizzata contrazione dei volumi nei cavi per le costruzioni e per le energie rinnovabili, solo parzialmente compensati dalle positive performance registrate nella trasmissione di energia, ed in particolare nel segmento dei cavisottomarini. Nelle telecomunicazioni è stato inoltre registrato un calo della domanda di cavi ottici nel continente americano a causa della fine dei programmi di stimolo per la diffusione del broadband in Nord America e della temporanea sospensione degli stessi in Sud America. Sulla base del portafoglio ordini in essere, Prysmian prevede un recupero della redditività a partire dal secondo trimestre dell’anno. Per l’intero esercizio 2013 Prysmian prevede un EBITDA rettificato nell’intervallo di €600 – 650 milioni (2012: €647 milioni). A fronte di un scenario di mercato in ulteriore deterioramento rispetto ai precedenti esercizi, Prysmian ha deciso di rafforzare le attività di razionalizzazione e ottimizzazione della propria struttura organizzativa e produttiva con l’obiettivo di conseguire, entro l’esercizio 2015, un livello di sinergie cumulate derivanti dall’integrazione con Draka pari a €175 milioni (rispetto ai € 65 milioni realizzati a fine 2012), in incremento rispetto al precedente target di €150 milioni. I risultati e l’outlook hanno deluso le attese del mercato. Il titolo ha chiuso a Piazza Affari in forte ribasso.
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