La maggior parte dei principali indici azionari europei ha chiuso oggi in leggero rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,1%, il DAX a Francoforte lo 0,2%, lo SMI a Zurigo lo 0,2% e l’IBEX 35 a Madrid lo 0,3%. Il FTSE MIB a Milano ha perso lo 0,9%. Il CAC40 a Parigi ha chiuso invariato. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è rimasto stabile.
Le borse del Vecchio Continente si sono indebolite nel pomeriggio a causa del negativo andamento di Wall Street. In attesa degli importanti appuntamenti macroeconomici in programma nei prossimi giorni sono state le notizie arrivate dal fronte societario a muovere il mercato.
Danone (FR0000120644) ha guadagnato il 3,2%. Il gruppo alimentare ha registrato nel secondo trimestre una crescita organica superiore alle previsioni degli analisti.
Elan (IE0003072950) ha chiuso in rialzo del 3,7%. Perrigo (US7142901039) ha annunciato che acquisterà la compagnia farmaceutica irlandese per $8,6 miliardi.
Publicis (FR0000130577) ha guadagnato meno dello 0,1%. L’agenzia pubblicitaria francese ha annunciato la fusione con la rivale statunitense Omnicom (US6819191064).
Crédit Agricole (FR0000045072) ha perso l’1,4%. J.P. Morgan ha tagliato il suo rating sul titolo della banca francese da “Overweight” a “Neutral”.
Barclays (GB0031348658) ha perso il 3,5%. La banca britannica ha confermato le voci di stampa secondo cui potrebbe lanciare un aumento di capitale.
Siemens (DE0007236101) ha perso lo 0,3%. Il conglomerato ha comunicato che il suo board deciderà mercoledì prossimo sulla possibile sostituzione del CEO Peter Löscher.
Essilor (FR0000121667) ha chiuso in rialzo del 6,2%. Il leader mondiale nella produzione di lenti oftalmiche ha annunciato che acquisterà la quota restante della joint venture Transitions Optical. Ryanair (IE0031117611) ha perso il 2,8%. L’utile della prima compagnia aerea a basso costo è calato nel primo trimestre del 21%.
KPN (NL0000009082) ha chiuso in rialzo del 4,6%. América Móvil (MXP001691213) ha annullato l’accordo secondo cui non poteva oltrepassare la soglia del 30% nel capitale dell’operatore telefonico olandese. Se il gruppo controllato dal miliardario messicano Carlos Slim dovesse questo tetto sarebbe obbligato a lanciare un Opa.
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