
Paolo Scaroni proporrà un accondo dividendo di 0,55 per azione.
Eni (IT0003132476) ha comunicato oggi che nel primo trimestre del 2013 il suo utile netto adjusted è calato del 55% a €580. Gli analisti avevano atteso €683 milioni.

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Sui conti del cane a sei zampe hanno pesato i problemi della controllata Saipem (IT0000068525) e il minor contributo della Divisione Exploration & Production a causa principalmente del calo del prezzo del petrolio.
L'utile operativo adjusted si è attestato a €1,95 miliardi, in contrazione del 51% rispetto al secondo trimestre del 2012. I ricavi sono scesi del 6,3% a €28,11 miliardi. La produzione di idrocarburi è stata di 1,648 milioni di boe/giorno, in riduzione dello 0,5% rispetto al secondo trimestre 2012. Le vendite di gas hanno registrato una flessione del 5,5%, che si ridimensiona a -2,9% escludendo il contributo di Galp (PTGAL0AM0009) nel 2012.
L'amministratore delegato, Paolo Scaroni, prevede un significativo miglioramento dei risultati nel secondo semestre e proporrà al Consiglio di Amministrazione un acconto dividendo di €0,55 per azione (€0,54 l'anno prima).