Tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in netto rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,9%, il DAX a Francoforte l’1,6%, il CAC40 a Parigi l’1,3%, l’IBEX 35 a Madrid l’1,3% e il FTSE MIB a Milano il 2%. La Borsa di Zurigo è rimasta ferma. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è salito dell’1,5%.
Mario Draghi ha ribadito oggi che i tassi d’interesse resteranno agli attuali livelli oppure a un livello più basso per un periodo di tempo prolungato.
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato inoltre dei positivi dati macroeconomici. L’attività manifatturiera è cresciuta lo scorso mese nella zona euro per la prima volta da due anni. Anche gli indici manifatturieri per la Cina e gli USA hanno superato le previsioni degli economisti. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono calate oltre a ciò la scorsa settimana negli Stati Uniti ai più bassi livelli dal gennaio del 2008.
L’aumento dei prezzi dei metalli ha spinto i minerari. Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato il 5,3%, Glencore Xstrata (JE00B4T3BW64) il 4,3% e Fresnillo (GB00B2QPKJ12) il 5,3%.
Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha chiuso in rialzo dell’8,1%. La banca britannica è tornata nel primo semestre all’utile ed annunciato di voler riprendere a versare un dividendo.
Société Générale (FR0000130809) ha guadagnato il 10,4%. L’utile della banca francese è aumentato nel secondo trimestre di più del 100% e superato le previsioni degli analisti.
Eni (IT0003132476) ha guadagnato il 3,3%. Il gruppo petrolifero italiano prevede un significativo miglioramento dei risultati nel secondo semestre.
Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) ha perso il 4,4%. Il gruppo petrolifero ha annunciato una trimestrale nettamente inferiore alle previsioni degli analisti.
Sanofi (FR0000120578) ha perso il 4,1%.Il gruppo farmaceutico ha lanciato un profit warning.
Siemens (DE0007236101) ha guadagnato il 2,6%. Deutsche Bank ha alzato il suo rating sul titolo del conglomerato da “Hold” a “Buy”.
ArcelorMittal (LU0323134006) ha perso il 3,7%. Il primo produttore al mondo di acciaio ha tagliato le previsioni sul suo Ebitda nel 2013.
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