La pressione fiscale continua a salire in Italia. Secondo i dati dell’Istat si è attestata nel secondo trimestre del 2013 al 43,8%, in aumento dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2012. Nel primo semestre la pressione fiscale è salita al 41,5% (40,6% nel 2012).
Nei primi sei mesi del 2013 le uscite totali sono aumentate, su base annua, dello 0,3%; la loro incidenza rispetto al PIL è del 49,3% (48,5% nel corrispondente trimestre dell’anno precedente). Le uscite correnti sono aumentate dello 0,7% (+1,8% al netto della spesa per interessi), mentre quelle in conto capitale sono diminuite del 5,6%. Nei primi due trimestri del 2013 le uscite totali sono risultate pari al 49,6% del PIL (48,6% nel corrispondente periodo del 2012).
Nei primi due trimestri del 2013, le entrate totali sono aumentate dell’1,5% in termini tendenziali, con un’incidenza sul PIL del 45,5% (44,2% nel corrispondente periodo del 2012).
L’Istat ha inoltre comunicato che il rapporto deficit/PIL è calato nel primo semestre al 4,1% rispetto al 4,4% dello stesso periodo del 2012 ed al 7,3% del primo trimestre. Da notare è che il dato non è valido ai fini dei parametri di Maastricht perché non tiene conto delle operazioni di swap.
Nel secondo trimestre l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche rispetto al PIL si è attestato all’1% con un calo dell’1,2% rispetto a quello dello stesso trimestre del 2012.
In miglioramento anche il saldo primario grazie al calo della spesa per interessi: nel secondo trimestre è risultato positivo con un’incidenza sul PIL del 4,7% superiore dello 0,9% rispetto a quella del secondo trimestre del 2012.
Positivo anche il saldo corrente con una incidenza sul PIL dello 0,4% (0,2% del 2012).