La spirale deflattiva in cui si dibatte la Grecia si è inasprita. I prezzi al consumo sono calati a novembre del 2,9%. Si è trattato del più forte calo dal 1960, ovvero da quando l’ufficio di statistica ha iniziato ad elaborare i dati. Ad ottobre i prezzi al consumo erano scesi in Grecia del 2%.
La deflazione rischia di rendere vani gli sforzi fatti da Atene per uscire dalla crisi. “Un lungo periodo di prezzi in discesa peggiorerebbe ulteriormente la dinamica del debito del Paese”, ha dichiarato l’economista Nikos Magginas della National Bank of Greece (GRS003013000).
In precedenza già l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva avvertito che una forte deflazione potrebbe frenare la congiuntura della Grecia e far in questo modo salire il livello del debito rispetto al PIL.