Le principali borse europee hanno chiuso oggi in netto ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l’1,1%, il CAC40 a Parigi l’1,2%, il DAX a Francoforte il 2%, lo SMI a Zurigo l’1,3% e l’IBEX 35 a Madrid l’1,4%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dell’1,6%.
Gli USA hanno creato lo scorso mese più posti di lavoro di quanto atteso dagli analisti. La notizia ha potuto sostenere solo brevemente le borse del Vecchio Continente.
A pesare è stato l’aumento dei timori relativi alla crisi ucraina. La Russia ha minacciato di interrompere le forniture di gas al Paese vicino. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa “Interfax” Mosca starebbe preparando inoltre la difesa aerea della Crimea dopo che il parlamento della penisola ha fissato per il 16 marzo un referendum sull’annessione alla Federazione russa.
I minerari hanno guidato la lista dei ribassi. Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 6,6%,BHP Billiton (GB0000566504) il 2,1% e Rio Tinto (GB0007188757) il 3,3%. I prezzi dei metalli sono scesi a Londra a causa del crescente scetticismo relativo allo stato di salute dell’economia cinese.
Forti vendite anche sui bancari. Barclays (GB0031348658) ha perso il 2%, Commerzbank (DE0008032004) il 3%,Crédit Agricole (FR0000045072) il 2,8% e
BBVA (ES0113211835) il 2,1%.
Alcatel-Lucent (FR0000130007) ha perso il 3,2%. Berenberg ha tagliato il suo rating sul titolo del fornitore di infrastrutture per le telecomunicazioni da “Hold” a “Sell”.
Ciments français (FR0000120982) ha guadagnato il 12,2%. Italcementi (IT0001465159) ha lanciato un’Opa sulla quota di minoranza del gruppo francese.
Air France-KLM (FR0000031122) ha guadagnato il 4,4%. Il traffico della compagnia aerea è aumentato a febbraio più di quanto atteso dagli analisti.
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