Il prezzo del petrolio si è oggi ulteriormente indebolito. Il Brent è sceso per la prima volta da 14 mesi al di sotto di $100 al barile.
Le importazioni della Cina sono a sorpresa calate ad agosto. La notizia ha fatto aumentare i timori dei mercati relativi alla domanda di greggio. Il colosso asiatico è infatti il maggiore consumatore al mondo di energia.
Il future sul Brent con scadenza ottobre è sceso all’ICE fino a $99,79 al barile. Era dalla fine del giugno del 2013 che il benchmark europeo non quotava al di sotto di $100 al barile.
A pesare sulle quotazioni dell’oro nero è anche l’ulteriore forza del dollaro. Il biglietto verde si è apprezzato oggi significativamente rispetto alla sterlina dopo che un sondaggio ha dato per la prima volta in vantaggio i sì nel referendum sull’indipendenza della Scozia. Un dollaro più forte è un fattore negativo per le materie prime denominate in dollari, come il petrolio, perchè le rende più care per chi possiede altre divise.