Tutte le principali borse europee hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 2,1%, l’IBEX 35 a Madrid il 3,2%, il CAC40 a Parigi il 2,6%, il DAX a Francoforte il 2,2% e lo SMI a Zurigo l’1,4%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso del 2,6%.
Il premier greco Antonis Samaras ha anticipato al 17 dicembre il primo voto per il nuovo presidente della Repubblica nel tentativo di scongiurare un ritorno alle urne. I mercati temono ora una crisi politica da cui potrebbe uscire vincitore Syriza, il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras. Quest’ultimo ha promesso che se dovesse andare al governo dichiarerà nulli gli accordi con la troika e chiederà di ristrutturare al 70-80% il debito pubblico greco. Sulla borsa di Atene si è scatenata una pioggia di vendite senza precedenti. L’indice ASE ha perso il 12,8%. Si tratta del più forte ribasso giornaliero dal 1987.
A pesare sull’umore degli investitori sono state anche le forti perdite registrate dalla Borsa di Shanghai e le voci di stampa la Fed potrebbe cambiare la prossima settimana la forward guidance per porre le basi per un primo rialzo dei tassi.
I minerari ed i petroliferi sono scesi anche oggi sulla scia dei prezzi delle materie prime. Nel settore minerario BHP Billiton (GB0000566504) ha perso l’1,6% e Rio Tinto (GB0007188757) l’1,2%. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha perso il 2,7% e Total (FR0000120271) il 2,5%.
Deutsche Bank (DE0005140008) ha perso il 3,7%. Gli USA hanno intentato una causa contro la banca tedesca per evasione fiscale.
GlaxoSmithKline (GB0009252882) ha perso il 3,5%. Merrill Lynch ha tagliato il suo rating sul titolo del gruppo farmaceutico da “Neutral” a “Underperform”.
Tesco (GB0008847096) ha chiuso in ribasso del 6,6%. Il maggiore gruppo retail britannico ha lanciato un nuovo profit warning.
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