Le principali borse europee hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 2%, il CAC40 a Parigi il 3,3%, il DAX a Francoforte il 3%, l’IBEX 35 a Madrid il 3,5% e lo SMI a Zurigo lo 0,5%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso del 3,7%.
A pesare sono stati l’incertezza relativa al futuro della Grecia e il crollo del prezzo del petrolio.
Secondo quanto riporta il settimanale “Der Spiegel” il governo tedesco avrebbe cambiato posizione e sarebbe ora disposto ad accettare che la Atene esca dall’euro se Syriza, il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, dovesse vincere le elezioni del 25 gennaio. L’indice greco ASE ha chiuso in ribasso del 5,6%. I bancari sono andati a picco. Alpha Bank (GRS015013006) ha perso il 5,7%, National Bank of Greece (GRS003013000) il 7,4% e EFG Eurobank Ergasias (GRS323013003) il 6,9%.
Anche sugli altri listini il settore bancario è stato particolarmente debole. Deutsche Bank (DE0005140008) ha perso il 4,1%, BNP Paribas (FR0000131104) il 4,9% e Banco Santander (ES0113900J37) il 4,6%.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha perso il 5,1%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) il 4,1% e Total (FR0000120271) il 6%. Le quotazioni del WTI sono scese oggi per la prima volta dall’aprile del 2009 al di sotto di $50 al barile.
Nel settore aereo, il maggiore beneficiario del calo del prezzo del petrolio, Air France-KLM (FR0000031122) ha guadagnato il 2,1% e International Consolidated Airlines (ES0177542018) l’1,3%.
BMW (DE0005190003) ha chiuso in ribasso del 3,3%. Il gruppo tedesco ha deciso di indennizzare i rivenditori cinesi per compensare le perdite che hanno subito a seguito del rallentamento delle vendite.
GlaxoSmithKline (GB0009252882) ha perso l’1%. J.P. Morgan ha tagliato il suo rating sul titolo del gruppo farmaceutico da “Neutral” ad Underweight”.
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