Quasi tutte le le principali borse europee hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,6%, il CAC40 a Parigi lo 0,1%, l’IBEX 35 a Madrid lo 0,1% e lo SMI a Zurigo lo 0,4%. Il DAX a Francoforte ha perso lo 0,3%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è salito dello 0,2%.
La seduta è stata piuttosto volatile. A pesare è stata la persistente incertezza relativa alla situazione della Grecia. Anche la nuova riunione dell’Eurogruppo si è conclusa con un nulla di fatto. Il governo greco ha bocciato ieri le proposte presentate dall’Ue. Atene ha ora tempo fino a giovedì per decidere se chiedere l’estensione del programma di salvataggio. L’indice ASE ha perso oggi un ulteriore 2,5%.
Impulsi positivi per le borse europee sono arrivate dalla Germania. L’indice ZEW relativo alla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è salito a febbraio ai massimi da un anno.
I titoli dei produttori di beni di consumo hanno guidato la lista dei rialzi. Danone (FR0000120644) ha guadagnato l’1,1%, Nestlé (CH0012056047) lo 0,9% e Unilever (NL0000009348) l’1,9%.
E.ON (DE0007614406) ha guadagnato l’1%. Macquarie ha alzato il suo rating sul titolo del colosso delle utilities da “Neutral” ad “Outperform”.
Orange (FR0000133308) ha perso l’1,7%. L’operatore telefonico francese ha avvertito di attendersi per quest’anno un calo del suo utile.
Telefónica (ES0178430E18) ha perso lo 0,1%. Il gruppo telefonico spagnolo ha annunciato una svalutazione di €2,8 miliardi sulle sue attività in Venezuela.
Kering (FR0000121485) ha perso l’1,4%. L’impresa madre di Gucci ha avvertito che la debolezza dell’euro e la forza del dollaro potrebbero pesare nel primo semestre sui suoi margini.
CaixaBank (ES0140609019) ha perso il 3%. La terza maggiore banca spagnola ha lanciato un’Opa da circa €1,1 miliardi sulla quota di maggioranza di Banco BPI (PTBPI0AM0004).
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