Tutte le principali borse europee hanno chiuso anche oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,8%, il DAX a Francoforte l’1,3%, il CAC40 a Parigi l’1,3%, lo SMI a Zurigo l’1,4% e l’IBEX a Madrid lo 0,8%.
L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dell’1,3%.
A pesare sono stati ancora una volta i timori relativi alla crisi della Grecia. Atene ha chiesto e ricevuto l’approvazione da parte del FMI di accorpare in una sola soluzione tutte e quattro le rate di rimborso del prestito in scadenza a giugno. Questa opzione, prevista dai regolamenti dell’organizzazione con sede a Washington, è stata usata solo una volta in passato. L’indice ASE ha perso nella capitale greca il 5%. I bancari sono andati a picco. Alpha Bank (GRS015013006) ha perso il 9,6%, Piraeus Bank (GRS014013007) il 14% e National Bank of Greece (GRS003013000) il 10,6%.
Gli altri indici europei hanno potuto ridurre le perdite nel pomeriggio. Il rapporto sull’occupazione negli USA ha superato le attese. A seguito della notizia l’euro è sceso significativamente rispetto al dollaro.
I petroliferi hanno chiuso in rialzo. BP (GB0007980591) ha guadagnato lo 0,7%, Total (FR0000120271) lo 0,1% e Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) lo 0,1%. Come atteso l’OPEC ha deciso oggi di lasciare invariato il suo tetto di produzione.
Vodafone (GB00B16GWD56) ha perso il 2,4%. L’operatore telefonico ha in parte smentito le voci di fusione con Liberty Global (US5305551013), comunicando di star considerando con il gruppo statunitense un potenziale scambio di asset.
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